...ma ci sta!
Ci sta tutto, in effetti...perchè quando torni a casa dopo 13 ore, di cui quasi 12 passate a scrivere una tesi con gli occhi che bruciano e che si incrociano tra tabelle, grafici e dati e ti senti pure dire che non hai diritto di essere stanca, perchè quello che fai non è un lavoro e non ti comporta nessuna responsabilità....beh, un po' ti girano...
E ti girano anche quando il 99% delle persone che conosci fuori dall'ambito accademico ti dice che in facoltà è una festa, che non si fa niente tutto il giorno...oppure quando ti dicono: "Ah, stai scrivendo la tesi? Ma allora hai solo la triennale??...finisci la specialistica??"
Beh, oggi la risposta per tutti quanti è: col cavolo!!
Per la cronaca sono più che laureata....mi sono laureata di specialistica a 24 anni e ne vado fiera ed oggi sono qui che scrivo una tesi su un argomento poco battuto ed inesplorato in ambito scientifico, su tematiche di cui solo pochi sanno qualcosa.
Per tutti gli altri che pensano che non si faccia niente in università, vorrei dire che sbagliano...dietro la facciata della lezione tenuta dal Professore ordinario di turno c'è molto di più...perchè siccome il Professorone è tendenzialmente un over60 che ha poca dimestichezza con le tematiche più recenti, ci deve per forza essere qualcuno si prende l'onere di studiarle ed approfondirle. Beh, tra quei qualcuno ci sono anch'io e tutti quelli come me: dottorandi, assegnisti, co.co.co e precari della ricerca di vario genere. E se non ci fossimo noi, probabilmente, non si farebbe nemmeno più ricerca.
Facile, no?? Uno sceglie un argomento, lo studia un paio d'ore al giorno e via...cosa c'è di difficile?
Di difficile c'è che l'argomento che hai scelto di approfondire diventa sempre l'ultima ruota del carro...perchè prima di pensare a quello ti vengono richieste altre mille cose:
- preparare le lezioni,
- fare le lezioni,
- scrivere articoli per altri che poi magari non mettono nemmeno il tuo nome nell'elenco degli autori,
- tradurre l'articolo del collega che maneggia poco l'inglese,
- fare revisione ai tesisti,
- lavorare a progetti provinciali, nazionali ed internazionali che esulano dalle tue competenze, ma che dato che solo tu hai le competenze per fare, sei obbligato a fare,
- fare la presentazione per quella conferenza "perchè nessuno le fa belle come te",
- fare da segretaria al boss,
- organizzare seminari,
- fare da baby-sitter alla figlia del boss,
- magari pure aiutarla a fare i compiti...
...e ce ne sarebbero poi altre mille di cose che ti vengono richieste, ma che evito di raccontare!
A questo aggiungerei non pagato!! ...perchè la borsa di dottorato viene assegnata per fare ricerca, non per fare tutto quello che ho elencato sopra e che esula da quelle che sarebbero le competenza del dottorando!! Ma si fa! Un dottorando fa tutto...e poi gli viene riconosciuto niente...eppure tutti i giorni si va in laboratorio e ci si siede alla propria scrivania, si accende il pc sperando di riuscire a trovare il tempo per la propria ricerca.
E la ricerca, come altri, ho deciso di farla per passione, per imparare io per prima, ma nella speranza che quello che io oggi sto studiando quasi da zero e con mille fatiche possa poi un giorno essere qualcosa di accessibile e facile per tutti...
E poi ti viene pure detto che non hai responsabilità...si che ce le hai le responsabilità! Magari non ci metti il nome da nessuna parte, ma di responsabilità ne hai mille! Sei responsabile non solo del tuo lavoro, ma di quello che fai (seppur non riconosciuto) per gli altri...per chi non ci credesse è da provare sulla propria pelle, perchè la sera quando spegni tutto e te ne vai a casa non hai comunque finito di lavorare: il cervello è sempre in moto per cercare di trovare una soluzione a quel problema che ti si è presentato, oppure per cercare di trovare un modo per incastrare tutte le cose da fare, ma la spina non la si stacca davvero mai...
E chi non ci è dentro non lo può sapere...ma almeno pensateci prima di aprire bocca, visto che non sapete di cosa state parlando...fareste tutti più bella figura.
Questo è quanto....chiedo scusa per lo sfogo da fine scrittura della tesi, ma dopo quattro anni di lavoro universitario ho ritenuto opportuno dire il mio parere.
Un bacione a tutti*